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La coppia dopo il Covid-19
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La coppia dopo il covid-19

Come si vive tutto questo nella coppia, di qualsiasi orientamento sessuale siano i partner? Le regole date dal rischio di contagio hanno imposto ai partner di vivere in modo continuativo a stretto contatto, senza distrazioni esterne e vie di fuga sociali. A incuriosirci è stata un’indagine condotta nella prima metà di marzo in Cina che ha evidenziato un forte aumento della tendenza al divorzio: “Divorzio subito!” è stata, infatti, la risposta più frequente della popolazione che ha partecipato all’indagine. (in inlgese)

In Italia molte coppie hanno approfittato di questo momento per rilassarsi, riconquistare il proprio partner, o dedicarsi a piaceri che prima, per mancanza di tempo, rimanevano insoddisfatti. Altre coppie, invece, hanno sofferto la mancanza di aria, scoprendo con sorpresa di vivere in una relazione che forse già da tempo era trascurata. Altre ancora, hanno scoperto con sorpresa di avere grandi risorse per superare questa fase insieme, dove non solo la coppia, ma anche i bisogni dei figli devono essere integrati in ogni momento della giornata.

La vita di coppia, prima del Covid-19, si era stabilizzata nella quotidianità, appiattita dalla modalità abituale che nel tempo faceva sembrare che tutto era al suo posto e tutto funzionava bene. Un po’ come quando si percorre sempre la stessa strada e si inserisce il pilota automatico. Senza troppa attenzione al “qui e ora”, la coppia si era costruita il proprio stile, e le proprie modalità di vivere insieme, definendosi con ruoli, comportamenti, tempi e aspettative.

Situazione surreale ci costringe in casa!

L’attenzione si è disconnessa all’improvviso da tutto ciò che ci girava intorno e che faceva dare per scontato, in qualche caso, il bene più prezioso che è l’amare e l’essere amati.

Il tempo sembra rallentato e il pensiero prende più spazio rispetto all’agire. Il silenzio lascia il posto all’ascolto. Scopriamo di avere molto più tempo, e riconquistiamo la consapevolezza delle cose che facciamo e di come ci relazioniamo con i nostri cari. In questo momento possiamo realmente sganciarci dal “si è sempre fatto così!” e goderci il contatto con il nostro partner o i nostri figli.

Dopo la prima settimana di orientamento e ri-centramento sul da farsi, i partner si sono ritrovati a fare un’inaspettata rivalutazione del proprio stile di vita e dello “stare insieme”.

Va tutto bene! … forse, non tutto andava bene prima! …Prima era diverso, non mi ero nemmeno accorta che avessimo raggiunto questo livello di incomunicabilità! …I primi giorni ci siamo sentiti nel “panico”, ma poi con l’aiuto di tutti, in famiglia ogni cosa ha trovato un suo equilibrio… oppure …il silenzio ha amplificato la convinzione che io e lei non c’entriamo niente insieme.

Un grande cambiamento forzato, dove le coppie, ciascuna con i propri equilibri e il proprio stile, in alcuni hanno iniziato a riorganizzare la propria relazione, accettando così la situazione e apprezzando nuovamente ciò che si aveva già, ma che non si apprezzava più. Specialmente nelle grandi città le coppie hanno guadagnato tempo e relax. Traffico, caos e mancanza di tempo erano, infatti, elementi distintivi in uno stile di vita frenetico e stressato.

Io e te possiamo fare tante cose insieme, ripensare all’assetto della casa! tirare fuori vestiti che ormai sono invecchiati nell’armadio, sistemare cose che non avevamo mai avuto il tempo di fare, parlare, leggere, giocare, cucinare, sognare, respirare e rendersi conto che ci siamo in questo preciso momento. Insieme con le nostre sensazioni e con le nostre emozioni, possiamo programmare l’ora dei contatti a distanza con gli amici o per tenere compagnia ai nostri cari lontani

Così, il tempo piacevolmente reinvestito nella cura dei propri interessi, hobby “a portata di casa”, ha facilitato, in alcuni casi, la risposta al cambiamento della coppia. Altri si sono accorti, proprio grazie al tempo a disposizione, che ciò che avevano non era proprio quello che si aspettavano e hanno utilizzato questo momento per fare una rivisitazione dei significati dello stare insieme, o per acquisire consapevolezza che si sono perse parti delle abilità necessarie per vivere bene in coppia.

Per queste, il prolungato periodo di “prigionia” ha messo a dura prova i partner, che si sono riscoperti più un’azienda di servizi che una coppia, che si sono trovati a fare i conti con la gestione quotidiana della casa, dei figli o, all’opposto, dover gestire a tutti i costi il momento del “dolce non fare niente”, portandoli così a conoscere realmente un lato oscuro del partner. Lato finora coperto da una vita frenetica e poco centrata sulla relazione, dove le uniche parole scambiate sono quelle in chat per lavoro, tra amici o con sconosciuti che ti rapiscono allontanandoti per un attimo infinito dal presente e dal dover risolvere problemi della vita reali.

Per altre coppie “innamorate e soprattutto già rodate e con figli”, questo periodo è stato motivo di riunione e di riscoperta, dove i partner si sono trovati senza alcun supporto (baby-sitter, colf, nonni, zii) a doversi rimettere in gioco nella gestione dalla A alla Z della Casa, senza tralasciare l’attività lavorativa e di sostegno allo studio per i figli.

E così la casa diventa una grande fabbrica, parlando per metafore, una “cucina” dove si pianificano le attività e si garantiscono gli approvvigionamenti, programmando turni per conciliare esigenze di sopravvivenza: benessere e igiene/scuola/lavoro. E già al secondo giorno di “prigionia forzata” la grande rivelazione tra i coniugi: “…ma veramente chi sta qui dentro fa tutto questo ogni giorno?”.

Be’ che dire? Veramente una piacevole riscoperta dello stare insieme. Divertirsi cercando di stare dietro a tutto, o imparando a lasciar andare qualcosa perché tanto: “le cose vanno bene anche se non sono sempre perfette!”. E meno male che c’è la tecnologia! Con il suo ruolo fondamentale ci permette di essere proprio lì quando fisicamente non ci siamo… e consente di divertirci e dare continuità al lavoro o alle relazioni sociali.

Ma quando il legame di coppia non è così saldo o integro, tutto questo si affronta con grande tensione, e da una prigione dorata, si passa a una prigione fredda con pareti senza nemmeno una finestra. Il senso di soffocamento ci sovrasta, vorremmo uscire, scappare, urlare. Ci si attacca allo smart working con riunioni su riunioni, si vive in completo assetto virtuale mettendosi nelle mani della tecnologia. Nonostante il tempo da passare insieme, a volte può vincere l’incomunicabilità, la tensione, l’evitamento e la convinzione che nulla cambierà se non in peggio! I figli diventano uno sfogo per passare il tempo: sono loro che ci devono accontentare, sono loro che ci devono far vincere! E se non ci si diverte, alcuni partner possono attaccarsi al telefonino, riconnettendosi a un mondo virtuale dove tutti ci capiscono e nessuno cerca di capire.

Curiosità, gelosia e amarezza sono sentimenti provati da chi resta “in campo” e pensa cosa avrà quel mondo di così diverso da rapire il proprio partner e non fargli desiderare di tornare nemmeno per un respiro.

Le coppie, dopo il Covid-19, avranno toccato con mano tanti modi differenti di stare insieme, ognuna con la sua storia, le sue aspettative, i suoi obiettivi e le sue priorità.

Finali così diversi anche se in comune la stessa sensazione di camminare tra le nuvole nella fase di innamoramento …:

Coppie perse e che si ritrovano costrette a girare nello stesso spazio!

Coppie che si sono “sempre amate” e che scoppiano al primo litigio perché costrette in uno spazio che non si erano immaginate così com’è!

Coppie che amano e che continuano ad amare nonostante le difficoltà ma sempre con la voglia di mettersi in gioco!

Coppie che si piacciono ma che scoprono che l’amore è qualcosa di più profondo e che non fa per loro!

Coppie “single” che mai scenderanno a compromessi e mai si incontreranno.

 

 

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