Le vie dell’amore sono infinite, e da qualche mese Cupido ha scoperto una breccia nuova.
Quella degli avatar è la cellula da cui il dio si fa strada scagliandoci addosso i suoi strali dorati.
Riprendendo la breve ma intensa storia dell’amore nel metaverso, sappiamo che venne il tempo delle app deputate ai carteggi libidinosi.
Seguite poi dagli incontri su Skype e da foto afrodisiache a mezzo Whatsapp.
Giunge ora l’era del nostro pupazzetto virtuale: è lui che per noi s’incontra, s’infatua e si sposa.
Proprio lo scorso mese si sono celebrate le prime nozze nel Metaverso.
I coniugi Gagnon, dopo la cerimonia convenzionale, hanno pensato di convolare a nozze sul pianeta degli avatar. Penserete che i due siano su per giù uno sbarbato – certo nerd – e una sua giovane musa smanettona. Non esattamente così. Si tratta di una coppia di ultracinquantenni presa dal colpo di fulmine in cloud, durante un evento aziendale a Las Vegas.
Dave e Tracy, pionieri di un futuro probabile che fonde e confonde l’etereo col sensuale, hanno dapprima suggellato l’amore di persona nel rito fisico, ch’è ancora l’unica unione con valore legale. Dopo il dovere è venuto il piacere: non tanto quello della notte matta che di solito segue il fatidico sì, piuttosto il divertimento della replica all’insegna del videogioco. Il New York Times ha così raccontato del matrimonio, offerto da Virbela (azienda creatrice di ambienti virtuali per grandi eventi, posseduta dalla compagnia per la quale lavorano gli stessi sposi) che ha ospitato solenni discorsi d’auguri, fragori di danze, canti e brindisi, sul modello aggiornato di Second Life.
L’evento ha comunque un precedente: due altri sposini stelle e strisce che nell’aprile 2021 allo scambio di fedi avevano preferito quello di NFT, i certificati di proprietà e unicità di un contenuto digitale.
Non solo Nevada o California, comunque, anche l’India spinge le nozze in gaming.
E a ben pensarci era proprio in India che quando il cosmo furoreggiava oltremisura ci pensava nientemeno che Visnù a riportarlo in carreggiata, incarnandosi in esseri tangibili chiamati avatar; questa parola tornata dai confini del tempo che per converso indica oggi il congedarsi da carne e ossa… In Tamil Nadu, sulla punta del subcontinente, due promessi sposi stanno architettando un matrimonio gemello di quello fisico, dove per forza di covid gli invitati non saranno più di un centinaio.
I limiti metaversali se ne infischiano delle restrizioni pandemiche e i due fidanzati mettono a punto una cerimonia a tema Harry Potter insigne testimonial d’irrealismo con migliaia di invitati.
Lui, un ventiquattrenne creatore di spazi digitali, moderno necromante, è impegnato nel ritorno avatariano del padre di lei, da poco defunto.
Fra magia e psicomanzia, burattini e fantasmi, vien da chiedersi se nel mondo Meta saremo uomini o spettri in vita… È tutta un’ipotesi, chiaro, nel qual caso viene facile pensare a una maggioranza composta di zombi attaccati alla presa, in cerca di un’altra esistenza.
Incapaci di sopportare se stessi, i molti si ridurranno in catene fatte di fili, visori e joystick. Rinserrati nella propria caverna, magnetizzati dal divano, imbambolati dalle marionette animate dinanzi agli occhi.Sarà forse il peso della propria identità che costa cara e induce a una fuga dalla materia, dalle sue increspature, dalla sua gravità. Chissà se sarà questo l’indice del futuro. Chissà se l’avvenire sarà sempre più giocoso e immateriale, e l’amore sempre più asettico e casto, con l’umanità divisa in due categorie: uomini e simulacri.